lunedì 21 giugno 2010

Smart Sh!T

Questa mattina (lunedì mattina) diciamo ore 7 e qualche cosa (beh per me è mattina presto!!!!), guidavo una Smart grigio topo (ehehehehe) direzione Vauxhall Bridge. Avevo appena lasciato Victoria Station e qualche sentimento si trascinava ancora dentro di me. Tuttavia non c’era molto spazio per facili commozioni in quanto Ring Road è una trappola mortale per lo sfortunato automobilista che si vede paventato ovunque il pericolo “congestion charge” (carta imprevisto numero uno: se passate per la congestion area pagate 8 gbp). Quindi guidavo, in automatico e a radio spenta (niente Capital Breakfast Show con Johnny e Lisa), concentrato e senza “navi” (mappe troppo vecchie che non avevano ancora appreso i nuovi divieti), a 30 miglia orari regolari, tenendo sempre la coda dell’occhio sui pazzi van bianchi di idrauilici e piastrellisti nonché sui tassisti pronti a rivendicare sempre il proprio territorio, la propria strada del cazzo (road rage delights). Però...però...però l’attenzione non basta mai!
All’improvviso il van blu di Pimlico Plumber davanti a me ha cambiato corsia in maniera repentina (avrei potuto suonare il clackson, sarebbe stato un mio diritto che avrei esercitato con il compiacimento di chi mi seguiva) per evitare quello che si ergeva oramai solo davanti a me (carta imprevisto numero 2): una  maestosa e ripugnante montagna di sterco (comunemente chiamata "merda") di cavallo che Dio solo sa da dove era venuta fuori (beh non è difficile immaginare eh!). Distanza di sicurezza tra me e la...ehm... merda (oui, je parle français) non ce n’era, non avevo voglia nemmeno di finire fotografato da una delle innumerevoli “traffic enforcement camera” e quindi...splash!!!

In fin dei conti fin da piccolo mi sono sempre sognato così, “una pianura sterminata e deserta, centocinquanta figli di puttana scatenati a cavallo da una parte e dall'altra parte io, solo”. Peccato che il Mucchio Selvaggio era già andato via...e non erano in 150...ma 26...26 cavalli che devono aver preso freddo alla mattina, che da bravi cavalli della fanteria di sua Maestà e con vero spirito da camerata, avevano deciso di farla tutti assieme. Mi immagino già l’ordine loro impartito...

Ps: ieri sera le CCTV di Salisbury sono andate in delirio quando hanno visto una Smart grigio topo (ehehehehe) sfrecciare contromano per le vie del centro. Carta imprevisto numero 3: Andate in prigione direttamente e senza passare dal via?

mercoledì 2 giugno 2010

STN - TSF

Trofeo Abarth 500 GB
Ogni volta che Joel Duloz, Mr. Duloz, era costretto a volare per lavoro, la notte non era mai abbastanza per dormire. L'angoscia di non sentire la sveglia, la mancanza di sonno, la gentilezza dell'autista che alle 3 della mattina è solo impertinente, l'incombere di meeting patetici con uomini di affari che in un mese guadagnano quanto lui in un anno, gli hanno sempre messo uno stato di malumore "irrequieto". E ciò non era bene. Ogni volta che l'aereo era in fase di decollo, proprio quando la potenza sprigionata dai motori era la massima, quando la tensione era a mille perche' un minimo errore poteva causare un disastro, Mr. Duloz chiudeva gli occhi e pensava, anzi sperava, che quello fosse il suo ultimo viaggio. Pensava che se proprio doveva morire in aereo, sperava che questo avvenisse in fase di decollo. O in fase di atterraggio. Tuttavia Mr. Duloz non aveva paura delle turbolenze. Mr. Duloz le affrontava sempre con molta filosofia. A Mr. Duloz non piaceva l'idea di morire in volo. Pensava che il precipitare fosse solo per le persone coraggiose.

giovedì 27 maggio 2010

jamming

Whenever I'm down, I shall call on you (my friends) 
La polvere nera sospesa nell'aria caratterizza da sempre la Piccadilly line. Questa polvere meschina, fine e sporca, esiste; tuttavia la si vede solo quando ci si soffia il naso. O meglio, quando ci si ferma un attimo e si decide di guardare il fazzoletto ormai usato. Questo ormai non piu' candido pezzo di carta fazzoletto ricorda che stare in questa città è come lavare la propria anima con la candeggina. Tuttavia ciò non la rende più bianca. Anzi. La sporca sempre di più.

domenica 23 maggio 2010

Mure a dritta

L’altra notte ero in regata con Soldini. Non so bene che barca fosse però era colorata di blu e bianco. Non c’è stata partenza, ovvero mi sono trovato già in gara. Avevamo solo due vele. Una...sul lato sinistro e una sul lato destro (questo fatto inizia a essere un attimo ripetivo!!!). Io controllavo quella di destra. Lui quella di sinistra e il timone. Il mio compito era solo quello di tirare delle cerniere tipo quelle che una volta c’erano dei jeans (poi sostituite dai bottoni – ah lucky buttom!) per tendere la vela il più possibile. Nel frattempo avrei dovuto imparare...qualche cosa. Quando era il momento di strombare, io sfilavo tutta la cerniera, lungo tutto il bordo della barca, aspettavo che lui finisse la manovra e poi richiudevo la cerniera. Ogni tanto mi deliziava con qualche perla di saggezza, che naturalmente ora non ricordo. Mi ricordo che si lamentava, anzi, borbottava sempre perché, credo, non eravamo competitivi. Nonostante ciò sapevo che lui era soddisfatto del mio impegno e io sentivo dentro di me una certa sensazione di felicità. Alla fine siamo arrivati quarti! Non male per un principiante.

lunedì 17 maggio 2010

Numeri da giocare al lotto.

Questa notte, tra i vari sogni strani, ho sognato di essere sull’ennesimo aereo (destinazione ignota). Mi ricordo delle rifiniture in giallo e blu, quindi era sicuramente un volo FRetc. Le condizioni metereologiche erano buone, poi come accede nei film, tutto a un tratto si è iniziato a perdere quota. Una virata vigorosa sulla sinistra e poi uno scendere in maniera sempre più accentuata a spirale. Un po’ apatico, sentivo solo i G che premevano sullo stomaco. Mi ricordo che la paura è salita solo quando il capitano ha detto “brace brace” perché io non riuscivo a mettere la testa sulle ginocchia per colpa del passeggero davanti a me che aveva lo schienale abbassato. Non avevo spazio. Una lotta e un sacco di urla per farglielo alzare. Poi per fortuna però è arrivata la hostess (!!!) e finalmente ho avuto lo spazio per chinarmi e raggomitolarmi il più possibile.
Ad un certo punto il capitano è riuscito a riprendere il controllo dell’aereo e abbiamo iniziato una discesa dove tutto pareva sotto controllo. Ho guardato fuori dal finestrino e ho capito che eravamo ben distanti da un qualche aereoporto e purtroppo continuavamo a perdere quota, seppur in maniera molto più lenta.
Quando i tetti delle case si erano fatti molto vicini, avevo capito che ormai il capitano avrebbe tentato un atterraggio di fortuna e quindi mi sono goduto per una frazione di secondo la natura che mi circondava. Mi ricordo un lago, dei boschi...
La nostra pista di atterraggio sarebbe stata una strada sterrata lungo un torrente, in mezzo ai pini. L’atterragio è stato tutto sommato positivo. L’unico momento di terrore è stato lo scontro con un furgone transit rosso che veniva in direzione opposta. Appena visto infatti ho immaginato che l'impatto avrebbe distrutto la cabina di pilotaggio e che quindi pure io avrei patito delle conseguenze in quanto seduto in quarta fila (credo). Tuttavia ne siamo usciti illesi, e quando l'aereo si è fermato siamo tutti usciti sani e salvi dalle porte di sicurezza. Mi ricordo che sono andato ad aiutare delle persone per aprire le due porte in mezzo, quelle due famose a sinistra e le due a destra. Non ho preso nulla dalla cappelliera, anche se mi piangeva il cuore lasciare lì sopra Gaia (la mia D300). Tuttavia avevo paura che l’aereo potesse esplodere da un momento all’altro e quindi sono corso fuori. Sono corso fuori ben lontano da tutti gli altri. Ho corso molto lontano, fino a una cascata che scendeva sulla sinistra del fiume. L’acqua era cristallina e ero circondato dal riflesso del sole, dallo scorrere armonioso dell’acqua. Tuttavia una natura senza vita, niente pesci, farfalle o api. Seguendo il greto del fiume guardavo il cielo mentre mi riavvicinavo lentamente all’aereo. Un’aquila svolazzava sopra la mia testa facendosi un po’ cullare dal vento ma con sguardo serio pronto a lanciarsi sulla prima preda. Un attimo di titubazione e poi... una corsa frenetica verso Gaia, dentro l’aereo, il mio 300 afs, la gioia e una sensazione di aver mandato a 'fanculo tutti quanti.

giovedì 13 maggio 2010

The Simpsons

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giovedì 15 aprile 2010

Puzza di cenere per tutta east putney, cielo grigio, con tramonto rosso e viola, diverso dal solito...Dibattito tv in cui i tories sembrano avere una marcia in più...Ma cavolo, questo odore di cenere persiste e mi fa venire in mente un 5 novembre...
"...a humble vaudevillian veteran..."

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...somewhere.