martedì 21 luglio 2009

negozio dedicato al taglio

prima di ogni mio trasferimento all'estero oltre salutare la c.v. padova, gli amici e gli spritz, immancabilmente vado dal barbiere. un taglio corto che max con maestria sa soddisfare. venti minuti di conversazioni in onore del "io maschio", toccando argomenti come la bionda dell'agenzia di viaggio, la mamma figa che alla mattina nn ha niente altro da fare che farsi vedere di fronte al negozio e il rappresentante di vibratori (sic!). niente discussioni di calcio perché per me c'è solo il padova e quindi no controcampo, sky o squadre a striscie (max è interista...).
penso a max un mese dopo l'arrivo in terra straniera, ovvero quando il capello è ingestibile anche usando tutta una confezione di gel.
in belgio mi ricordo la tragedia effettuata in un salone jean louis david di lln. spogliatoio, sala d'attesa, catalogo per un taglio standardizzato ma allo stesso tempo personalizzato, da indicare all'operatrice di turno. basetta alta: b1. basetta lunga: b5. riga a dx? un codice. riga a sx? un altro codice. e così via. purtroppo, la mia serie da battaglia navale seppur potenzialmente generatrice di un taglio favoloso (la sfumatura 3 era da invidia) si frantumò contro il limite fisico dell'operatrice. infatti anche se la sedia era del tutto abbassata io continuavo a essere altissimo rispetto all'altezza della poveretta! ciò determinò un abuso pesante di rasoio elettrico ritrovandomi quindi con un taglio con sfumature non proporzionali e "rapate" non richieste.

da allora ho imparato che all'estero non bisogna mai fidarsi di queste catene di negozi dedicati al taglio e quindi in belgio e parigi ho sempre preferito piccole "boutique" di barbieri tradizionali, in cui fosse ancora possibile sentirsi dire "barba o capelli?".

forse per colpa dell'artereosclerosi o più propriamente dal fatto che mi son fatto consigliare male, a londra ho provato per due mesi tony&guy. 35 gbp di servizio, comprensivo di iscrizione nel loro data base e uno smaronamento di almeno 40 minuti dovuti all'eccessivo zelo nel tagliare ogni singola ciocca del mio virulento capo. il fatto veramente inquietante, e che è servito da approccio per questa piccola esperienza di vita, è il fatto che lo "stylist" ascolta, ma mai consiglia. credo che l'esonero di ogni tipo di responsabilità (qui i posti di lavoro saltano abbastanza facilmente) abbia trasformato una serie di commessi in persone prive di personalità. questo aspetto si nota tutti i giorni passeggiando per strada. l'ostentazione si manifesta in un eccesso di "apparire" spesso esagerato e che rimane fine a se stesso. la (vera) comunicazione e lo scambio reciproco di informazioni sono totalmente assenti.

ad ogni modo, la mancanza di consigli ha portato in me un profondo conoscimento di come voglio il mio taglio di capelli, imparando anche nuovi termini inglesi tecnici.

35 gbp al mese sono stati una sorta di training autogeno sul mio taglio di capelli. questa lezione mi e' parsa da subito innapropriata e quindi la ricerca di alternative è stata inevitabile. scartati i cinesi dopo un taglio indecente per 18 gbp, la mia salvezza è stata un cipriota di circa 60 anni, george.

george e' un personaggio molto simpatico, buono come il pane, incontrato a mornigton crescent mentre urlava "bella figa" in strada (e in italiano) a un suo cliente turco mentre passava una vecchietta dall'altra parte della strada. fu per me un colpo di fulmine, soprattutto quando ho visto il suo negozio credo mai restaurato dagli anni 60. con george ero molto in sintonia, si parlava della città, di cipro, dell'italia e soprattutto aveva quel fare nel tagliare i capelli che bastava dirgli solo due numeri per essere soddisfatti: 2 e 3 ovvero i due affari di plastica che metteva nel rasoio e che determinavano la lunghezza del capello.

(george non ha una postazione per il lavaggio dei capelli. george preme solo una leva e il sedile si gira sul lavandino. george ha una power shower e non un rubinetto con miscelatore. da george si paga solo cash)

da quando ho cambiato casa andare da george significa viaggiare per londra per almeno un'ora. ho provato dunque alexander, sotto casa, ma il risultato è stato talmente pessimo che dopo una settimana ho dovuto disperatamente cercare un nuovo "negozio" perché troppa era la vergogna che avevo.

con elisa (e c'è un motivo) ho quindi deciso di rischiare e mi sono fatto accompagnare a soho. qui ho trovato un negozio di stylist giovani, molto gaii e alla moda. si fanno le ossa su poveri digraziati presi con le bombe come me. solo 8 gbp e un taglio che non è mai come quello che vorresti (anche qui vige la regola del non consiglio) però almeno esco contento e un po' gaio anche io.