sabato 21 novembre 2009

tutututu tutututu tututu-tube (metropolitan line to moorgate)

dopo una giornata di duro lavoro e una serie di birre al pub, il momento di assoluta pura essenza e mistica intuizione per un uomo appartenente alla ''office class'' inglese è quello di trovarsi da solo, seduto sul sedile della metro, di ritorno verso casa. questo tragitto diventa un percorso intimo tra l'uomo, la metro, il secco e intenso rumore metallico dei binari, la stanchezza, il bruciore degli occhi, l'ipersendibilità alla luce e l'alcool. si crea quindi un mix di esperienze sensasoriali che lo colpiscono e gli martellano incessatamente la testa. lo sguardo quindi gli rimane fisso verso pareti che, oltre il finestrino, si muovono velocemente. il tunnel gli sfreccia di fronte in modo assente ma finalmente vivo. l'uomo è infatti consapevole di essere, di vivere un vero e forse unico momento di rivelazione. lo sguardo gli cade, le mani sono gonfie, il cuore pulsa, il frastuono diventa solo un leggero ronzio lontano, i sensi e il corpo si adeguano al dondolio della metro... quest'uomo estraneo alla mia vita si eleva non verso un malinconico passato o un desiderato futuro ma nel vibrante presente, spogliato ormai del suo gusco e nudo come un bambino perso nello spazio.