giovedì 1 luglio 2010

A Single Man.

Mio padre non ha mai sopportato che ascoltassi la musica com il walkman perché diceva che mi estraniava dal mondo. E il mondo, diceva, va affrontato, non evitato. 
Il primo walkman è stato un Philips vinto con i corsi di lingua francese che uscivano in edicola. Se sono stato "fluent" in francese è solo merito di mia madre,  in quanto il francese era l'unica sua lingua conosciuta (e quindi si trattava di una forma di controllo indiretta che esercitava su di me). Il Philips era un aggeggio mostruosamente grande con le casse e microfono incorporato per ascoltare le lezioni e ripeterle registrando la propria voce. Ok tecnicamente i puristi non lo condirebbero un walkman....ma io lo mettevo dentro lo zaino, nella tasca alta dell'Invicta e ascoltavo musica, camminando.
Il secondo walkman è stato, credo un LG, color bordeaux andato distrutto spiccicato nello zaino contro una pesca dimenticata durante una gita scolastica. Me ne sono accorto solo quando oramai avevo il culo che sapeva da pesca. La pesca aveva fermentato e sgocciolava da un angolo dello zaino.  La pesca, sotto il sole, era fermentata coinvolgendo nel processo tutti gli ingranaggi del walkman, che a sua insaputa era diventato un esempio di Bellini analcolico post moderno.
Infine sono arrivati gli AIWA che mi hanno accompagnato negli anni fino all'avvento dei  lettori mp3.

...però c'è stato un periodo durante il quale ho ascoltato mio padre. Niente musica di sottofondo alla strada, alle persone, ai rumori.
Credevo molto ai rumori e alle persone...perché sapevo che nei rumori e nelle persone potevo trovare, all'improvviso, un minuto di rivelazione...anzi, meglio, una  frazione di secondo che tutto rileva. E senza l'uso di alcol o droghe. Solo momenti di rivelazioni...vivere. E che vivere! (???)
E poi...e poi cazzo si cambia senza neppure accorgersene. Si perde qualcosa di se stessi con una facilità tale che a volte la vita sembra quasi un B52. Scivola via, scende veloce giù per la gola, bruciando e senza lasciare un gusto gradevole.
"A few times in my life I've had moments of absolute clarity, when for a few brief seconds the silence drowns out the noise and I can feel rather than think, and things seem so sharp and the world seems so fresh, as thought it had all just come into existence.  I can never make these moments last. I cling to them, but like everything, they fade. I have lived my life on these moments. They pull me back to the present, and I realize that everything is exactly the way it was meant to be".

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